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Giovannini: “Se non si sblocca il mercato del lavoro la crescita è a rischio”

L’obiettivo del governo è fare il prima possibile

Enrico Giovannini

ROMA – “A livello europeo si è compreso che se non sblocchiamo il mercato del lavoro anche la crescita è a rischio”: lo dice  il ministro del lavoro, Enrico Giovannini, in vista del vertice di venerdì 14 tra i ministri dell’economia e del lavoro di Italia, Francia, Germania e Spagna sulle politiche per l’occupazione.

Di qui l’urgenza di agire e di mettere in campo, insieme, “un cambio di passo” per preparare il vertice europeo del 27-28 giugno sull’occupazione, giovanile in testa, e dare ”un segnale importante”. E insiste sulla meta da raggiungere: un piano “straordinario” per l’occupazione giovanile, attraverso il quale “dobbiamo riuscire a superare l’incertezza”, che oggi “blocca” famiglie e imprese.

L’obiettivo del governo, assicura, è di fare “il prima possibile” per rilanciare l’occupazione, con il pacchetto di misure a cui si continua a lavorare e che sarà pronto entro fine giugno. Mentre solo entro fine anno si potranno predisporre gli interventi “radicali”, come la riduzione del cuneo fiscale. Bisogna fare i conti con la copertura finanziaria. “Ma adesso concentreremo tutta la nostra attenzione e quindi le risorse sul tema occupazione, occupazione giovanile”.

Il pacchetto “va proprio nella direzione dell’impiego di giovani, donne, persone che sono uscite dal ciclo produttivo”. E per questo, prosegue il ministro, “stiamo predisponendo interventi che entro giugno avranno delle componenti normative e finanziarie per lo stimolo di nuova occupazione”. Senza che questo significhi lo “smantellamento” della riforma del mercato del lavoro targata Fornero, per la quale invece serve solo una “revisione”. Intervenendo con il “cacciavite”. Perché “bisogna sbloccare alcuni limiti della legge, ma non iniziare da capo”. Ad esempio riducendo l’intervallo tra un contratto a termine e l’altro, allungando il tetto per quelli senza causale, incentivando la stabilizzazione degli apprendisti, rilanciando i servizi per l’impiego. E, in generale, con gli sgravi sulle nuove assunzioni dei giovani.

Quanto agli incentivi per il lavoro, intanto dal dicastero di via Veneto arrivano i dati sui contratti di lavoro attivati grazie ai 232 milioni di euro stanziati dal fondo straordinario previsto dalla legge 214 del 2011, la legge ‘Salva Italia’, a favore dei giovani under-29 e delle donne: sono 24.581. Di questi, oltre 23.000 sono conversioni di contratti a termine di contratti a tempo indeterminato (il 93,5%), tra full-time e part-time. Di fatto, dunque, i nuovi contratti sono costati, in media, quasi 10 mila euro l’uno.

Sulle risorse, il ministro torna a sottolineare che “abbiamo un problema di copertura finanziaria. Per questo il ministro Saccomanni sta lavorando “insieme al ministero del lavoro per identificare che cosa si può fare a risorse date perché – insiste Giovannini – non dobbiamo dimenticare che questo governo ha deciso di non fare la classica manovra di metà anno e quindi abbiamo dei vincoli al momento”. Di conseguenza “alcuni interventi radicali potranno essere fatti in sede di legge di stabilità, quindi verso ottobre, verso fine anno. Ma adesso concentreremo tutta la nostra attenzione e quindi le risorse sul tema occupazione, occupazione giovanile”. (ANSA)

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